La domenica sera – con la pancia ancora piena per il pranzo, una tisana fumante sul tavolino e una stanchezza ingiustificata – per me è sempre stata malinconica. Si, la domenica sera è fiacca e malinconica ed io mi ritrovo sempre a pensare al passato. Stranamente la settimana che sta per cominciare non è mai un pensiero da domenica sera.
Così, davanti alla mia tazza di tisana fumante, ripenso a quello che è cambiato e mi sembra che tutto, proprio tutto, stia passando troppo velocemente. Ma non è il fatto che tutto passi che mi rende malinconica, quanto piuttosto che tutto scorra senza che io riesca ad afferrarlo, come il fumo della mia tazza o come il fiume di cui parlava Eraclito già duemila anni fa. I giorni diventano settimane e poi mesi mentre sia le cose belle che quelle brutte iniziano e finiscono o semplicemente succedono e si succedono. Non vorrei che fosse possibile surgelare il fiume che scorre, sia chiaro, però vorrei poter raccogliere un po’ di quell’acqua e stringerla tra le mani per qualche tempo, afferrando il momento.
Che tutto scorre significa anche che non esiste una seconda occasione: buona la prima, come va va, nessuna possibilità di sbagliare o meglio di rimediare. Certo, si ovvio, che è possibile cambiare idea, cambiare strada o ritornare sui propri passi, ma tornando indietro non torneranno mai anche le stesse identiche condizioni, perchè quelle sono andate, passate, perse: il fiume sarà anche lo stesso, ma è l’acqua a essere diversa.
Ecco, è questo che mi suggerisce la mia tisana fumante di questa sera, rendendomi malinconica, mentre da domani – lunedì – tutto ricomincerà a scorrere.
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