Eccomi qui, ancora una volta a ripensare alle coincidenze (ne avevo parlato qui). Questa volta però non penso più a quegli avvenimenti apparentemente slegati, ma che magicamente accadono nello stesso tempo e nello stesso luogo facendoti pensare a una congiunzione perfetta, ma non casuale che ha fatto in modo che quella cosa accadesse. Come un incontro, una folgorazione, una serendipity, una canzone che passa per radio proprio mentre ne avevi bisogno, l’amore.
No, questa volta non sto pensando a questo, all’opposto forse: penso a due avvenimenti lontani nel tempo, magari anche nello spazio, che si sono ostinatamente cercati, finendo poi per trovarsi. Quegli avvenimenti che ti fanno capire perchè hai percorso certi sentieri che alle volte ti hanno fatto sentire spaesata, addirittura persa, ma che in realtà dovevano solo portarti verso la meta. Non riesco a figurarmelo diversamente che così: un intricato labirinto con una pallina di ferro da un lato e una calamita dall’altro. Solo seguendo le inricate vie del labirinto la pallina potrà raggiungere la fonte della sua attrazione, in alcuni momenti perfino allontanandosi da essa nella sua stessa ricerca.
Dunque “coincidenza” non è solo sincronicità come avevo pensato in passato, la coincidenza può anche essere un piano, uno strano percorso del destino che poi alla fine, nell’immensità dell’Universo, non è altro che un unico puntino. Due realtà che coincidono.
fruttidellapassione 
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